Paola Kerpan – Le donne di Calvairate che devi conoscere

La Loggia di Calvairate dedica tutto il mese di marzo alle donne che abitano e attraversano il quartiere, con le proprie storie, lotte e conquiste.
Dopo Claudym, conosciamo meglio Paola Kerpan.
Nata a cresciuta nel 1953 a pochi passi da Piazzale Martini, Paola Kerpan è socia della sezione A.N.P.I. Calvairate oltre che Socia fondatrice dell’Associazione Cooperativa Cuccagna e tanto altro. “Positiva e molto attiva” sono i due aggettivi che la definiscono, ieri come oggi.
Quando le abbiamo chiesto dove incontrarci non ha avuto dubbi: “Sotto la targa dedicata ad Emma Gessati Celant”, partigiana, con il nome di battaglia Maria, e medaglia d’oro di benemerenza civica. A lei – che tanto fece per l’infanzia nell’immediato dopoguerra – è dedicato l’asilo nido del nostro quartiere, a pochi passi dalla biblioteca. Come leggiamo dalla scheda che Paola ha condiviso con noi su Emma Gessati Celant: “dopo l’8 settembre del ’43 la sua casa di Piazza Insubria divenne centro di raccolta e smistamento per soldati sbandati, prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento italiani, ricercati politici in cerca di appoggio”. Tanti i ricordi che affiorano da quelle pagine di storia viva del nostro quartiere: le riunioni antifasciste nella casa di Olivetti in via Etruschi 5, le agitazioni e gli scioperi delle donne nelle fabbriche, la Resistenza e il dopoguerra, con le tante azioni di Emma “Maria” Gessati verso il mondo dell’infanzia fino alla nascita di un asilo nido dove assistere i bambini del quartiere.
Con una vita intera dedicata al lavoro – un “lavoro considerato maschile” come tecnica di impianti industriali – all’attivismo e ai diritti delle donne, Paola Kerpan ha tante storie da raccontare, di battaglie e di conquiste.
Quando le chiediamo quale sia la sua conquista, la risposta è assoluta: “Il lavoro. Perchè è stata una scelta quella di frequentare una scuola tecnica, per rendermi indipendente fin da subito. L’idea di indipendenza economica viene da mia nonna, rimasta orfana e sola durante la Prima Guerra Mondiale, se l’è dovuta cavare”.
Pensando oggi a cosa sia cambiato e alle conquiste da fare il tema è sulle “differenze salariali, sono rimaste”. E ricorda degli anni al Consiglio di Fabbrica, assieme ad altre donne, con i tabulati alla mano che dimostravano le disparità di salario tra uomini e donne. “Siamo andate alla Commissione Pari Opportunità di Regione Lombardia e qualcosa abbiamo ottenuto: tre persone sono riuscite a passare di categoria”. Conquiste vere, collettive.
La prossima storia è prevista per martedì 15 marzo, stay tuned!
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